Campo base Trekking

Monte Amaro – Majella

Difficoltà Sviluppo Dislivello + Dislivello –
E 28,7 Km 1512m 2935m

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Lf Hiker | E.Pointal contributor

Traversata della Majella   

Profile

50 100 150 200 5 10 15 Distance (km) Elevation (m)
No data elevation
Name: No data
Distance: No data
Minimum elevation: No data
Maximum elevation: No data
Elevation gain: No data
Elevation loss: No data
Duration: No data

Informazioni sintetiche

  • Area geografica: Massiccio della Majella
  • Quota min/max: 460m/2792m
  • Informazioni sull’accesso: Parcheggio nei pressi del rifugio Pomilio (prima macchina) – Parcheggio a Fara San Martino (seconda macchina)
  • Periodo consigliato: estate, autunno
  • Tipologia di sentiero: sentiero
  • Itinerario sintetico:Rifugio Pomilio – Bivacco Fusco – Monte Focalone – Tre Portoni – Rifugio Manzini – Monte Amaro – Rifugio Manzini – Fara San Martino
  • Punti di ristoro:
  • Motivo di interesse: Altopiano lunare

Spettacolare giro che attraversa quasi tutto il massiccio della Majella con partenza dal rifugio Pomilio e discesa a Fara San Martino, con pernottamento in tenda nei pressi del rifugio (non custodito) Manzini.

Dal parcheggio del rifugio Pomilio (1888m) si segue la strada asfaltata che prosegue con leggera salita fino a giungere alla base del colle del Block Haus, dove è presente un cartello che ricorda l’arrivo di una tappa del giro d’Italia. Subito dopo è presente una cappella della Madonna delle Nevi. Da qui inizia il sentiero.
Il sentiero inizialmente si immette in uno splendido bosco di pini mughi, e con leggera salita giunge ad un cartello indicante “Le tavole dei Briganti”, lastre di pietra con incisioni risalenti al 1800 ad opera dei briganti che un tempo infestavano queste terre.
Tornati sul sentiero principale continuiamo in falso piano fino a giungere al fontanino di Acquaviva (ultimo punto in cui è presente acqua.
Ora il sentiero inizia a salire più ripidamente fino a giungere ad una ampia sella nei pressi del bivacco Fusco (un bel bivacco giallo acceso). Dalla sella la vista si apre sull’anfiteatro delle Murelle dove è possibile avvistare qualche gruppo di camosci (saranno un tema fisso fino alla cima del Monte Amaro).
Dalla sella si prosegue in cresta fino a giungere alla cima del monte Focalone (2676m), dove la vista si apre su tutto il massiccio della Majella, con in fondo il monte Amaro che domina tutti.
Da qui il vento inizia a farla da padrone con un susseguirsi di raffiche davvero molto forti (nell’intorno dei 90-100km/h).
Da qui si inizia a scendere verso il primo Portone, una piccola sella che ci separa dalla cima Pomilio (2656m).
Proseguiamo sempre sul sentiero principale che in parte in cresta, in parte a mezzacosta attraversa i rimanenti 2 portoni.
Poco dopo il terzo portone prendiamo il sentiero che porta dritto al rifugio Manzini, nei pressi del quale montiamo le tende.
Dopo aver alleggerito un po’ lo zaino ritorniamo sui nostri passi e riprendiamo il sentiero principale che ci conduce fino alla cima del monte Amaro (2800m), la cima più alta del massiccio.
In cima il vento è una costante, ma oggi davvero rende difficile anche stare in piedi!
Dopo una rapidissima visita al bivacco Pelino (un igloo rosso proprio in cima), scendiamo nuovamente al rifugio e alle tende, passando questa volta dall’altro versante della cima.
La notte la passiamo incrociando le dita che la tenda non venga strappata via dalle raffiche di vento sempre più forti…
All’alba dopo una breve colazione in cui abbiamo sfruttato la cucina del rifugio per un te caldo, iniziamo la lunga discesa verso Fara San Martino.
Dopo un primo tratto lungo un vallone erboso, finalmente entriamo nel bosco, una volta riusciti dal bosco entriamo in una piccola radura dove troviamo un’altra fonte d’acqua (da qui in avanti l’acqua non sarà più un problema), quindi rientriamo in una splendida faggeta che ci accompagna fino all’entrata delle gole di San Martino, delle splendide gole molto strette e scenografiche.
Dopo qualche tornante in discesa su ghiaioni, arriviamo alla parte bassa (e più stretta) delle gole dove sono presenti i resti dell’eremo di San Martino.
Ancora pochi minuti e usciamo a Fara San Martino, non prima di essere passati per il punto più scenografico delle gole, dove basta allargare le braccia per toccare entrambi i lati delle gole, come se fossimo in un film di Indiana Jones. Percorrendo questo tratto al contrario infatti l’eremo ci apparirebbe come una specie di Petra abruzzese.

Usciti dalle gole siamo già all’imbocco del paese di Fara San Martino, dove si conclude questo trekking.

Gita effettuata il 2-3 Agosto 2021.