Informazioni sintetiche

• Area geografica: Dolomiti Ampezzane – Gruppo del Sorapiss
• Quota min/max: 1707m/2310m
• Informazioni sull’accesso: parcheggio al passo Tre Croci
• Periodo consigliato: estate
• Tipologia di sentiero: mulattiera e sentiero
• Itinerario sintetico: Passo Tre Croci – Lago del Sorapiss/Rifugio Vandelli – Forcella Marcuoira – Passo Tre Croci
• Punti di ristoro:
  • Rifugio Vandelli
• Motivo di interesse: Lago e gruppo del Sorapiss

Questo breve itinerario permette di raggiungere abbastanza rapidamente una piccola gemma delle nostre alpi: il Lago del Sorapiss. Questo lago è caratterizzato da un azzurro molto intenso quasi irreale ed è circondato da un anfiteatro naturale dato dalle cime del gruppo del Sorapiss, con il famoso “Dito di Dio” che si rispecchia nel lago.
La salita avviene lungo una comoda mulattiera immersa in un bel bosco di conifere che sale con poca pendenza. La mulattiera cede poi il posto ad un tranquillo sentiero attrezzato con un paio di scale metalliche (a gradini e con corrimano, non del tipo che si trova lungo le vie ferrate). In breve tempo si giunge al rifugio Vandelli, situato in una radura del bosco da cui la vista spazia fino alle 3 cime di Lavaredo. Il lago ancora non si vede, ma è questione di pochi metri, basta girare dietro al rifugio e camminare per poche decine di metri nel rado bosco per ritrovarsi improvvisamente lungo le sue sponde.
Consigliamo di andarci nel tardo pomeriggio e di pernottare presso il rifugio, in modo da apprezzare i colori del tramonto sulle pareti del Sorapiss e le luci dell’alba dalle rive del lago.
Per il ritorno si può optare per un breve anello salendo verso la forcella Marcuoira per poi ridiscendere al passo Tre Croci. La salita alla forcella avviene in un bel bosco di pini mughi. Prestare attenzione alla discesa dalla forcella: il primo tratto avviene su ghiaione piuttosto ripido e franoso.

Rifugio Vandelli

Cibo:

Ospitalità:

Gita effettuata il 9-10 Luglio 2016

NB: i dati del GPX non risultano corretti, infatti viene indicato un dislivello quasi doppio rispetto al dislivello reale